Correva l’anno 1876,
quando una cinquantina di casalini, tra i quali spiccavano i nomi delle famiglie più in vista del luogo e delle località viciniore, costituirono una Società i cui azionisti diventavano proprietari di un Teatro detto, appunto, Sociale. La Società, detta dei palchettisti, era intenzionata a comprare uno stabile da adibire a teatro, ma
« …tornate inutili le trattative […] pell’acquisto [di un] locale incostruzione posto in via Garibaldi… »
quale sede teatrale, decise di costruirne una in proprio. Infatti, il 10 aprile 1876 scrisse alla Giunta municipale affinché quest’ultima, attraverso la decisione del Consiglio comunale, concedesse gratuitamente l’area necessaria su cui edificare il teatro. Il terreno era stato scelto sulla piazza maggiore.
«La superficie scrivevano a nome della Società del Teatro corrisponde ad un rettangolo avente il lato maggiore sul prolungamento della fronte della casa Rossi e misura metri quadrati 360. Non è d’uopo che i sottoscritti dimostrino aggiungevano i richiedenti il vantaggio estetico che ne diverrà alla piazza col completamento del suo lato di mezzodì, che attualmente trovasi irregolarissimo… La erezione [del teatro] finirà di procurare lavoro in paese e di soddisfare un desiderio quasi unanime della popolazione, quello cioè di avere un Teatro in posizione centrale. La Società… ha lo scopo del divertimento, dell’istruzione e della beneficenza… »
Il Consiglio comunale, riunitosi il 14 aprile 1876, presenti dodici consiglieri su venti, all’unanimità approvò la cessione dell’area alla Società del Teatro. L’alacrità con cui iniziarono e si protrassero i lavori è da considerarsi sorprendente, se si pensa che il 28 settembre l’ingegnere capo del Corpo Reale del Genio Civile, invitato ad un sopralluogo per stabilire l’agibilità, così relazionava:
« […] Nella platea compresa la parte sottostante alla Loggia del primo ordine, posti n. 180. Nei due ordini di palchetto in tutto in n. 38 ossiano n. 19 per ciascun ordine compresi i due destinati al Municipio ed alla Questura in tutto n. 110. Sull’intiero Loggione altri n. 110. In tutto posti n. 400. […] »
Non abbiamo reperito testimonianze scritte sulla data precisa dell’inaugurazione del Teatro, ma soltanto riferimenti indiretti. Dalla corrispondenza tra la Società ed il Comune, e dalle notizie riportate dagli storici, è possibile ipotizzare che sia avvenuta nella seconda metà di ottobre del 1876, quasi sicuramente in occasione della Fiera di S.Gallo, e probabilmente con un’opera lirica dato che tale forma di spettacolo era la più richiesta in quel tempo.
Tratto da “Casalpusterlengo da borgo a città” di Franco Fraschini